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Gay & Bisex

OGNI COSA AL TEMPO GIUSTO


di Membro VIP di Annunci69.it marco191963
19.09.2021    |    747    |    0 9.0
"Anche se ancora in fase di riposo mi resi conto che era grande e quindi con un tremore dentro le slacciai la cintura e tirari il cazzo fuori dagli slip..."
Da diversi giorni avevo una grande voglia di cazzo, ma quando sei un over quaranta non te lo puoi più permettere perché una cosa è farlo a disciasette anni quando sei incosciente e succhiare il cazzo all’amico ti fa stare bene, tutt’altra cosa quando hai una moglie che ti adora ed un’attivtà professionale che funziona alla grande.
Comunque il pensiero mi provocava sempre una grande eccitazione ed immaginavo sempre di avere un cazzo abbastanza da grande che succhiare.
Poi una sera decisi di fare un piccolo passo avanti ed una volta chiuso l’ufficio con la mia auto mi recai alla piazza della Concordia. Sapevo che era un posto dove si facevano incontri gay ma non essendoci mai stato non immaginavo come avenisse.
Una volta in piazza cercai un posto abbastanza isolato e dopo aver spento i motori accessi una sigaretta e riflettevo se era la cosa giusta che stavo o era meglio ritornarmene dalla mia adorata Carla. Passarono una decina di minuti quando mi sentii bussare sul vetro della portiera. Mi prese un grosso spavento e nel girarmi mi ritrovai un ragazzo che mi faceva segno di abbassare il vetro. Cosa che feci molto lentamente ed in quegli attimi tanti pensieri attraversavano la mia mente. Una volta che il finestrino era giù il ragazzo mi chiese cosa facevo tutto da solo. Lo guardai in viso e gli dissi che avevo bisogno da starmene un poco da solo e rilassarmi. Mi resi conto che quel ragazzo non era nuovo a queste esperienze perché mi chiese se avevo voglia di portarlo a fare un giro. Gli avrei voluto gridare che era quello che cercavo ma riuscii a mantenermi calmo e invitarlo a salire ed una volta seduto al mio fianco gli chiesi il perché di tale richiesta.
Era molto sveglio ragazzo perché disse: “Piacere sono Andrea e mi piace conoscere gente nuova che abbia voglia di divertirsi. Io sono un studente universitario che cerca di guadagnare qualcosa con dei piccoli lavoretti.”
Era stato molto preciso e sintetico e quindi accesi i motori e presi la strada che portava alla zona industriale. Una volta nel parcheggio trovai un posto abbastanza buio ed isolato, spensi i motori e restai a guardarlo aspettando la sua prossima mossa.
Andrea reclinò il sedile e si sdraiò poggiando le braccia dietro alla nuca. Vederlo in quella situazione era una bellissima sensazione e fu così che le accarezzai le gambe. Lui restava immobile e mi guardava attendamente. Le mani incominciarono ad accarezzargli le gambe per poi salire fino al pacco. Fu una sensazione di svenimento toccare dopo tanti anni di nuovo il cazzo. Anche se ancora in fase di riposo mi resi conto che era grande e quindi con un tremore dentro le slacciai la cintura e tirari il cazzo fuori dagli slip. Mi ritrovai difronte un cazzo non esageratamente grande ma abbastanza largo. Avevo messo da parte tutte le paure e dopo avergli abbassato i pantaloli e le mutande fino alle caviglie incomiciai ad accarezzare quel pezzo di carne vellutato che sotto le mie mani diventava sempre più grande. Lui nel lasciarmi fare e con una mano incomiciò ad accarezzarmi le natiche. Anche se mi piaceva molto essere accarezzato mi scostai e dopo avere fatto scorrere tutto il sedile dietro saltai dal mio posto inginocchiandomi davati a lui. Avevo una bellissima sensazioe vedere il cazzo svettare sul mio viso e con la lungua lo leccavo come si fa con il gelato. Con le mani gli sbottonai la camicia lasciandolo a petto nudo, con la lingua gli leccava prima la pancia poi infilai la lingua nell’ombellico ed infine mi avventai sui suoi capezzoli mordichiandoli. Questa mia mossa gli porvocaca eccitazione e incominciò a distorcersi per poi posare le mani sulla testa ed incominciare ad accarezzarmi i capelli. Espolarai tutto il suo corpo, le mie mani erano aggrappate al suo torace e scendendo con il viso ingoiai il cazzo fino a che potevo per poi mollarlo e leccarglielo. Passò tanto tempo prima che lui ormai esasperato afferrò la mia testa e incominciò a fottermi nella bocca. Avevo anche conati di vomito ma producendo tanta saliva che gli colava lunga l’asta io glielo ripulivo tempestivamente. Quando fu al punto di non ritorno mi tenne la testa ben stretta e incominciò a eruttare tanta sborra. Sentirmela in bocca mi faceva impazzire dal piacere e non lo mollai fino a quando non smise di sborrare. Con delicatezza prima gli ripulii il cazzo con la lingua e poi con una salviettina inumidita lo ripulii per bene. Solo allora si alzò ed usci fuori dall’auto per rivestirsi. Ammiravo quel ragazzo, lo vedevo più bello di quello che era e già pensavo a cosa fare per non perderlo. Riprendemmo la strada del ritorno ed io gli feci quasi un interoggatorio per sapere tutto di lui. Arrivati al parcheggio nella piazza, prima di farlo scendere tirai dal portafoglio una banconota da cinquanta e gliela porsi. Andrea fu molto contento di quel mio gesto e mi disse che se avevo avevo voglia la sera potevo trovarlo la.
Mi era andata proprio bene, oltre ad aver esaurito le mie voglie avevo incontrato un bel ragazzo.
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